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I ragazzi ‘liberi’ ecco cosa fanno alle prime uscite della fase 2

Baci galeotti all’ombra di un albero, incontri a casa di cugini e due calci al pallone sotto il cortile della casa dei nonni affacciati alle finestra, che si accontentano di osservare a distanza i nipoti. Via le console di videogiochi e fine delle sfide virtuali di palleggio o gag immortalate sui social. La ‘fase 2’ degli adolescenti italiani si divide tra chi si organizza al parco per rivedere la fidanzatina e chi torna a condividere da vicino momenti con coetanei e parenti. E i più grandi, quelli sulla soglia dei diciotto anni, restano a casa alle prese con futuri esami di maturità e incertezze. Ma non per tutti sarà un maggio di divertimento o studio. Tra i ragazzi – spiegano gli esperti – nonostante il progressivo allentamento delle misure annunciato da tempo, sono purtroppo sempre più frequenti i casi di attacchi di panico, ansie, apatia o perdita del sonno nela fascia tra i 14 e i 16 anni. Il primo giorno senza lockdown, pur con le dovute restrizioni, è sicuramente un nuovo San Valentino per tanti teen-ager innamorati. Dopo quasi due mesi di ‘separazione forzata’, la primavera degli amori tra gli adolescenti è sbocciata in ritardo con qualche strappo alla regola e appuntamenti in tuta, che giustifichino lo jogging. E così proprio i millenials – che avevano fatto di chat, messaggi vocali, video e like la loro risposta al ‘mi manchi di una volta’ – hanno riscoperto la voglia di guardarsi negli occhi, parlarsi da vicino e strappare forse un bacio proibito senza mascherina per pochi attimi. Sui lungomare, nelle aree verdi e nelle piazze alcune coppiette si parlano per ore sedute sulle panchine, altre si tengono per mano cercando un contatto nonostante i guanti, con lunghe passeggiate per trovare posti romantici all’aria aperta.
«Stiamo insieme da pochi mesi e non ci siamo mai sentiti così tanto al telefono, ma anche se lui ha sempre detto di tenere a me, volevo vederlo da vicino per capire quanto fosse sincero – spiega Laura, 14 anni di Roma, che dopo aver incontrato di nuovo Marco ha scattato un selfie diventato la nuova foto profilo su Facebook – Gli ho anche regalato ‘Storia di una gabbianella’, il libro di Sepulveda, lo scrittore morto per il Covid. È uno dei miei primi romanzi e l’ho scoperto in questi giorni».
Rivedere la propria metà dopo quasi sessanta giorni non è l’unico desiderio esaudito con il primo giorno della fase 2. In tanti nei parchi, indossando la mascherina, passeggiano insieme in bicicletta o portano il pallone per tiri in porta improvvisati e qualche dribbling accennato. Non solo luoghi pubblici. «Aspetto che riapra la scuola calcio, ma adesso intanto posso allenarmi nel giardino dei miei nonni assieme a mio cugino. Loro mi salutano affacciati al balcone: anche questo è un modo per stare di nuovo insieme a loro», spiega Antonio, 16enne di Salerno che alterna le ore di studio e lezioni smart con quelle di sport. Il tutto rispettando rigorosamente le distanze di sicurezza. Preoccupa gli esperti, invece, chi sembra aver smarrito la spensieratezza: «Superata la fase 1 dell’incertezza e della paura, abbiamo notato che soprattutto tra gli adolescenti intorno ai 15 anni emergono ora casi di apatia e depressione manifestati anche con ansia e attacchi di panico. Sintomi frequenti tra gli adolescenti sono ora anche la perdita della continuità di sonno durante la notte», spiega Alessandra Meda, psicologa della task force per l’emergenza educativa del ministero dell’Istruzione. Tra disagi, speranze e nuovi adattamenti, c’è però un tratto comune tra i tanti under 18, che in questa emergenza Covid confessano una scoperta: «è la voglia di tornare a scuola, prima sembrava impossibile potesse mancarci così tanto»

Fonte: Ansa

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