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Lezioni di persiano, una lingua contro la Shoah

(ANSA) – ROMA, 28 SET – Il dramma della Shoah visto con
rispettosa ironia è la proposta di ‘Lezioni di persiano’, film
di Vadim Perelman, regista ucraino naturalizzato canadese, già a
Berlinale Special e ora in sala dal 5 novembre con Academy Two.
    Siamo nel 1942 e Gilles (Nahuel Perez Biscayart), un giovane
belga, viene arrestato dalle SS insieme ad altri ebrei e mandato
in un campo di concentramento in Germania. L’uomo riesce con
grande furbizia ad evitare l’esecuzione giurando alle guardie di
non essere ebreo, ma persiano. Una menzogna che lo salva
temporaneamente fino a quando a Gilles viene ad un certo punto
assegnata una missione impossibile: insegnare il Farsi a Koch
(Lars Eidinger), l’ufficiale responsabile della cucina del
campo, che sogna di aprire un ristorante in Iran a fine guerra.
    Gilles, a cui non mancano certo fantasia e intraprendenza, si
ritrova così, da un momento all’altro, a dover inventare una
lingua che non conosce, parola per parola, frase per frase e con
tanto poi di grammatica. Mentre l’insolita relazione tra i due
uomini inizia a suscitare qualche gelosia e sospetto, Gilles
diventa sempre più consapevole che una mossa falsa potrebbe
rivelare la sua truffa con inevitabili, tragiche conseguenze.
    (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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